Quando l’atto di battesimo si scriveva in latino

Cercando notizie sul mio bisnonno, nato nel 1837, sono andato a consultare l’archivio parrocchiale della chiesa in cui fu battezzato. A quel tempo non erano stati ancora istituiti i Registri dello stato civile[1], ma vigeva l’obbligo di tenere, a livello parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte.
Grazie alla disponibilità dei sacerdoti don Marco e don Michele, che qui pubblicamente ringrazio, ho avuto accesso all’archivio parrocchiale della chiesa dei santi Pietro e Paolo di Villafalletto (CN) dove si trova il Liber baptizatorum, in cui ho trovato la registrazione del battesimo del mio antenato, scritta in latino. Ecco il testo con traduzione e commento
- Dettagli
- Scritto da Franciscus
- Visite: 648
Leggi tutto: Quando l’atto di battesimo si scriveva in latino
Le epigrafi nella chiesa del Cornello
Prima epigrafe (grande)
All’interno della chiesa di C
ornello dei Tasso, nel comune di Camerata Cornello (BG) si può leggere questa grande iscrizione in caratteri maiuscoli e in un italiano un po’ sommario:
TRA IL GIUBILO DI QUSTO POPOLO
NEL DI 22 APRILE 1849
SUA ALTEZZA SERENISSIMA
IL PRODE T.TE MARESCIALLO AUSTRIACO
PRINCIPE FEDERICO DELLA TORRE-TASSIS
IN UN COLL’ILLUSTRE FIGLIO AMORALE
LA PROVINCIA BERGOMESE REGGENDO
QUESTA GIA’ PATRIA DEGLI AUI SUOI VISITAVA
---------------
A GRATA E PERENNE RICORDANZA
I CORNELESI ESULTANTI Q.M.P.
[Questa Memoria (Qui Monumento) Posero]
L’episodio così solennemente celebrato non è di grande importanza storica assoluta, ma
- Dettagli
- Scritto da Franciscus
- Visite: 500
Visita a uno storico campo di battaglia
“[68] Fugato omni equitatu Vercingetorix copias, ut pro castris collocaverat, reduxit protinusque Alesiam, quod est oppidum Mandubiorum, iter facere coepit celeriterque impedimenta ex castris educi et se subsequi iussit (…) altero die ad Alesiam castra fecit. Perspecto urbis situ perterritisque hostibus, quod equitatu, qua maxime parte exercitus confidebant, erant pulsi, adhortatus ad laborem milites circumvallare instituit.”
“Vista in fuga la sua Cavalleria, Vercingetorige ritirò le truppe che aveva posto davanti ai campi e si diresse ad Alesia, città dei Mandubi, ordinando che bagagli e salmerie lo seguissero al più presto. Il giorno dopo (Cesare) pose il campo presso Alesia. Esaminata la posizione della città e tenuto presente che i nemici erano atterriti per la sconfitta della cavalleria, arma sulla quale avevano riposto tutte le loro speranze, esortò i soldati al lavoro e iniziò la costruzione di un vallo intorno alla città”.
Ho preso questo testo dal settimo libro del ”De bello gallico” di Cesare.
Siamo nell’anno 53 a.C.
- Dettagli
- Scritto da Matilde
- Visite: 357
Il sublime dei moderni
A partire dalla metà del Settecento, nella riflessione sull’arte e sulla bellezza si verifica un allontanamento progressivo dagli ideali classicisti della misura, della forma compiuta e
armonica, e dalla tendenza a imporre regole rigide e minuziose alla produzione artistica. Vi contribuisce anche l’emergere di una nuova sensibilità che si manifesta soprattutto nella lirica inglese, con il predominio di atmosfere notturne e misteriose, il fascino delle rovine e dei cimiteri, la meditazione sulla morte, i paesaggi lugubri o selvaggi. Un’interpretazione incisiva di questa nuova sensibilità si trova nella Inchiesta sul bello e il sublime (1757) dell’irlandese Edmund Burke (1729-1797). Nella sua analisi dell’esperienza estetica, influenzata dalla prospettiva empiristica di John Locke, l’attenzione si sposta dall’oggetto (naturale o artistico) alle emozioni e alle sensazioni provocate nel soggetto.
Se il sublime dell’Anonimo indicava l’eccellenza letteraria come frutto di una “grande anima” le cui doti naturali fossero state educate e forgiate dallo studio, qui vediamo uno spostamento di significato del termine: il sublime è un violento sentimento dell’animo, che si manifesta potenzialmente in ogni essere umano in presenza di determinate condizioni.
- Dettagli
- Scritto da Franciscus
- Visite: 570
Il Sublime – περὶ ὕψους
Sintesi delle lezioni di estetica tenute dai professori Luciana Paracchini e Stefano Marzocchi per l'Umanitaria nell’anno accademico 2024/25.

Il Sublime – περὶ ὕψους (perì Hypsous)
La questione del sublime – termine che si riferisce ad un tipo di esperienza estetica distinta da quella del bello – venne ampiamente trattata nell’antichità, a partire dal passo del Fedro platonico dove si afferma che “chi giunga alle soglie della poesia senza il delirio delle Muse, convinto che la sola abilità lo renda poeta, sarà un poeta incompiuto e la poesia del savio sarà offuscata da quella dei poeti in delirio”.
Tra il primo secolo a.C. e il primo secolo d.C., in un mondo ormai unificato sotto il dominio romano, troviamo ricche testimonianze di polemiche letterarie tra gli esponenti di diversi orientamenti della retorica. A questo ambito va riportato il più celebre trattato di critica letteraria che ci sia giunto dal mondo antico, probabilmente risalente al primo secolo d.C., il cui autore rimane ignoto: Perì hypsous (περὶ ὕψους)
L’autore intende verificare la coesistenza delle doti naturali (l’altezza dell’ispirazione, cioè il sublime dell’anima) con la tecnica espressiva (il sublime stilistico, distinto dallo stile medio e da quello umile). Secondo l’Anonimo, il sublime non va cercato in un preciso genere letterario o in determinati argomenti; si trova non solo nei poeti lirici, nei tragici, in Omero, ma anche in passi di Erodoto o di Platone. Le facoltà naturali sono necessarie ma non sufficienti: la grandezza dell’ispirazione, se non sorretta da studio e tecnica, assomiglia a una nave senza ormeggi.
- Dettagli
- Scritto da Franciscus
- Visite: 487
Pagina 2 di 27

