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Il duomo di Biella che oggi domina l’ampia piazza omonima è un edificio abbastanza recente, che raccoglie l’eredità di un lontano passato, quando la città era piccola e il cristianesimo agli albori. La chiesa più antica dedicata a Santo Stefano fu abbattuta e sostituita dalla chiesa di S. Maria Maggiore (o in Piano) iniziata nel 1402. Anche questa chiesa non c’è più: è stata sostituita nell’ottocento dall’attuale cattedrale, ultimata nel 1926. Il suo interno è molto originale e suggestivo, con affreschi a trompe l’oeil eseguiti da vari artisti, tra cui anche Francesco Gonin, il celebre illustratore del Romanzo manzoniano: le figure sembrano uscire dalla superficie dell’intonaco e l’inganno continua fino a quando ci accostiamo al muro e ci rendiamo conto della sua superficie piatta.
All’interno della facciata del duomo di Biella si trova una lapide scritta in caratteri gotici che ricorda la fondazione di una chiesa… che non c’è più.
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Prima di tutto voglio ringraziare tutti quelli che hanno seguito il mini corso sulla storia dell’alfabeto appena concluso presso la bella e vivace Biblioteca Accursio, dove la dottoressa Cinzia Rossi accoglie le mie iniziative culturali. Voglio poi segnalare una notizia che mi ha fatto grande piacere: l’uso dell’alfabeto latino si sta estendendo nel mondo, a dimostrazione della genialità di questa invenzione degli antichi Romani. Numerose sono le ragioni di questo successo culturale, che si spiega anche con la sua capacità di adattarsi, con qualche modifica e integrazione, a lingue anche non neolatine.
Tra le prime ragioni della sua diffusione collochiamo sicuramente l’uso di una lingua che ha adottato l’alfabeto latino: l’inglese, lingua franca internazionale e dell’informatica, fondamentale nell’interazione con l’intelligenza artificiale.
Un’altra importantissima ragione è
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Gli scavi eseguiti nella Cattedrale di S. Maria Assunta a Pesaro hanno fatto venire alla luce due pavimenti decorati a mosaico[1], che risalgono a due epoche diverse. Il livello
superiore, di età bizantina, risale al VI sec.; quello inferiore, paleocristiano, si trova a circa 2 metri sotto l’attuale pavimento, risale al IV-V sec.
L’intelligente opera di restauro consente di vedere alcune parti delle antiche decorazioni attraverso dei finestroni; l’illuminazione è a pagamento (oggi 1 €); non è facile scattare fotografie a causa dei riflessi e delle traverse di sostegno.
Le notizie d’insieme si trovano a questo indirizzo e non mancano studi accurati di livello scientifico, reperibili anche in rete; il mio personale interesse si è limitato a due iscrizioni che ho potuto vedere, appartenenti allo strato superiore.
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Leggi tutto: Iscrizioni su mosaico pavimentale nella Cattedrale di S. Maria Assunta a Pesaro

Cercando notizie sul mio bisnonno, nato nel 1837, sono andato a consultare l’archivio parrocchiale della chiesa in cui fu battezzato. A quel tempo non erano stati ancora istituiti i Registri dello stato civile[1], ma vigeva l’obbligo di tenere, a livello parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte.
Grazie alla disponibilità dei sacerdoti don Marco e don Michele, che qui pubblicamente ringrazio, ho avuto accesso all’archivio parrocchiale della chiesa dei santi Pietro e Paolo di Villafalletto (CN) dove si trova il Liber baptizatorum, in cui ho trovato la registrazione del battesimo del mio antenato, scritta in latino. Ecco il testo con traduzione e commento
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Leggi tutto: Quando l’atto di battesimo si scriveva in latino
Prima epigrafe (grande)
All’interno della chiesa di C
ornello dei Tasso, nel comune di Camerata Cornello (BG) si può leggere questa grande iscrizione in caratteri maiuscoli e in un italiano un po’ sommario:
TRA IL GIUBILO DI QUSTO POPOLO
NEL DI 22 APRILE 1849
SUA ALTEZZA SERENISSIMA
IL PRODE T.TE MARESCIALLO AUSTRIACO
PRINCIPE FEDERICO DELLA TORRE-TASSIS
IN UN COLL’ILLUSTRE FIGLIO AMORALE
LA PROVINCIA BERGOMESE REGGENDO
QUESTA GIA’ PATRIA DEGLI AUI SUOI VISITAVA
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A GRATA E PERENNE RICORDANZA
I CORNELESI ESULTANTI Q.M.P.
[Questa Memoria (Qui Monumento) Posero]
L’episodio così solennemente celebrato non è di grande importanza storica assoluta, ma
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