Quaere

Prima epigrafe (grande)

All’interno della chiesa di Cornello dei Tasso, nel comune di Camerata Cornello (BG) si può leggere questa grande iscrizione in caratteri maiuscoli e in un italiano un po’ sommario:

TRA IL GIUBILO DI QUSTO POPOLO
NEL DI 22 APRILE 1849
SUA ALTEZZA SERENISSIMA
IL PRODE T.TE MARESCIALLO AUSTRIACO
PRINCIPE FEDERICO DELLA TORRE-TASSIS
IN UN COLL’ILLUSTRE FIGLIO AMORALE
LA PROVINCIA BERGOMESE REGGENDO
QUESTA GIA’ PATRIA DEGLI AUI SUOI VISITAVA
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A GRATA E PERENNE RICORDANZA

I CORNELESI ESULTANTI Q.M.P.
[Questa Memoria (Qui Monumento) Posero]

L’episodio così solennemente celebrato non è di grande importanza storica assoluta, ma

è importante per la storia locale.

Federico Annibale di Thurn und Taxis (1799 – 1857), generale di cavalleria dell'Austria imperiale, appartenente alla linea boema del casato dei Tasso (ribattezzato Thurn und Taxis), fece una visita ufficiale al paese natale della famiglia italiana, che ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo del servizio postale alla corte dell’imperatore d’Austria.

La visita di questo principe, imparentato alla lontana con il poeta Torquato Tasso (1544 – 1595), fu un evento raro per i Cornellesi, che vollero ricordare degnamente l’onore tributato al paese.

Siamo nel 1849, in quei luoghi si parla dialetto bergamasco; il testo dell’epigrafe non poteva essere scritto nella lingua d’uso comune, data la sua funzione monumentale. La scelta di usare l’italiano fu un modo di rendere omaggio agli avi italiani, anche perché non credo che mancasse una persona in grado di comporre e scrivere in latino o in tedesco. La lingua italiana era anche più comprensibile, era la lingua del futuro, per quanto non ben padroneggiata.

Alcuni errori si possono guardare con indulgenza (qusto, aui, cornelesi), ma, quell’ “AMORALE” suona malissimo; come si spiega?

Dobbiamo subito chiarire che non si tratta di un aggettivo: un festeggiato illustre non potrebbe essere qualificato in modo tanto orribile. È soltanto una forma italianizzata (con la “e” finale) e scorretta di Lamoral, nome proprio del figlio del prode maresciallo austriaco.

L’autore del testo probabilmente non conosceva bene né il nome del nobile rampollo né il significato di quell’aggettivo, che potrebbe aver inteso come “amorevole”. Lamoral era nato nel 1832, aveva 16 anni, troppo pochi per essere un “amorale”, ma abbastanza per essere un amorevole principino.

 

 

Seconda epigrafe

Nella chiesa c’è anche quest’altra piccola epigrafe che ha attirato la mia attenzione.

S(anctus)
DAMIANUS
SE FA LA FESTA DE
S(an)CTO COSMO ET
S(an)CTO DAMIANO
ADI 27 DE SEP
TEMBRIO

Epigrafe deliziosamente plurilinguistica: c’è un po’ di dialetto (se fa la festa de), un po’ di latino (S. Damianus) e un po’ di italiano impreciso (adì). Cosma e Damiano sono due santi medici spesso nominati insieme: poiché non si facevano pagare ebbero l’epiteto di anargyroi (senza denaro, dal greco); da notare la forma italianizzata Cosmo, al posto della forma più corretta Cosma.
Epigrafi piacevoli da leggere, con una storia da raccontare, che danno un’idea della cultura dei piccoli borghi montani al tempo del Risorgimento.

 


QuaStemma dei Tassolche fonte raggiungibile in rete (16/06/2025)  

A questo indirizzo c’è una scheda informativa sul citato Lamoral dall’altisonante nome completo "Lamoral Friedrich Wilhelm Maximilian Vincenz Georg, Prinz von Thurn und Taxis". Quanto al nome Lamoral, di tradizione olandese, era già stato imposto all’antenato Lamoral de Tassis, che nel 1615 ricevette il titolo di Maestro Generale delle Poste dell'Impero: quel ramo della famiglia adottata dall’Impero austriaco aveva cambiato nome e stemma, come si vede sopra l’epigrafe. La storia del servizio postale imperiale è legata alla famiglia dei Tasso.

Lo studio più completo, di Bonaventura Foppolo, è disponibile al sito https://www.museodeitasso.com/it

Sullo stemma di famiglia https://news.valbrembanaweb.com/index.php/bretto-antica-terra-di-principi/

Molto interessante anche questo studio sui Tasso e Milano