
Prima di tutto voglio ringraziare tutti quelli che hanno seguito il mini corso sulla storia dell’alfabeto appena concluso presso la bella e vivace Biblioteca Accursio, dove la dottoressa Cinzia Rossi accoglie le mie iniziative culturali. Voglio poi segnalare una notizia che mi ha fatto grande piacere: l’uso dell’alfabeto latino si sta estendendo nel mondo, a dimostrazione della genialità di questa invenzione degli antichi Romani. Numerose sono le ragioni di questo successo culturale, che si spiega anche con la sua capacità di adattarsi, con qualche modifica e integrazione, a lingue anche non neolatine.
Tra le prime ragioni della sua diffusione collochiamo sicuramente l’uso di una lingua che ha adottato l’alfabeto latino: l’inglese, lingua franca internazionale e dell’informatica, fondamentale nell’interazione con l’intelligenza artificiale.
Un’altra importantissima ragione è
la semplicità dell’alfabeto latino che non ha paragoni con certi caratteri complicati usati da tante lingue asiatiche. Anche la circolazione delle persone e delle merci concorre all’adozione di un alfabeto più semplice e comprensibile ai viaggiatori: negli aeroporti e nelle zone di confine a fianco delle scritture nazionali compaiono sempre le scritte in inglese, quindi in caratteri latini, per favorire la comprensione delle indicazioni. Aggiungiamo anche il turismo diffuso, che ha portato una nazione di antica tradizione, come la Grecia, a ripetere in caratteri latini le scritte in caratteri greci.
Probabilmente le scritture complesse, anche se molto usate e radicate, si adatteranno al cambiamento: è solo una questione di tempo, perché oggi la comunicazione ha bisogno di tempi brevi (e di tastiere semplici).
A spiegare l’avanzata annunciata in questo caso c’è anche il progetto politico-culturale promosso da Erdogan, presidente della Turchia, il paese eurasiatico che per primo adottò l’alfabeto latino sostituendo quello arabo. Nel XII vertice dell'Organizzazione degli Stati turchi i leader dei paesi membri (Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Turchia e Uzbekistan) hanno deciso di adottare l’alfabeto latino nella variante turca, per rafforzare i legami culturali e promuovere l'innovazione digitale, e anche per abbandonare l’alfabeto cirillico, legato al dominio sovietico e possibile strumento di influenza da parte della Russia. Altri 200 milioni di persone scriveranno con l’alfabeto dei nostri antenati e di questo sono contento.
Altri particolari nella pagina dell’Organizzazione e in questo articolo di Emanuele Pinelli su L’Europeista
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