La colonna infame di Genova
Soltanto due anni prima della colonna infame milanese (1630), a Genova, nel quartiere popolare di Prè, lungo la Via del Campo, fu eretta una colonna infame, per ricordare l’alto tradimento del nobile Giulio Cesare Vacchero, che aveva cospirato contro la Repubblica di Genova, parteggiando per i Savoia.
È ancora visibile, ma è nascosta da una fontana, che i discendenti poterono costruire nel 1644: un’opera utile, forse un risarcimento alla città per espiare la colpa dell’infame parente.
La colonna originale si trovava in mezzo alla piazza; quella di oggi è un rifacimento utile a sorreggere la lapide originale. La piazza era stata creata con la demolizione della casa del traditore. Ecco il testo della lapide:
JVLIJ CÆSARIS VACHERIJ |
Ricordo dell'infame Giulio Cesare Vachero uomo scelleratissimo |
Qualche analogia e molte differenze con la colonna infame di Milano
Il provvedimento genovese è molto simile a quello preso nei confronti dei presunti untori milanesi: demolizione della casa, erezione di una colonna al posto della casa e iscrizione con funzione di monito per chi avesse osato in futuro macchiarsi della medesima colpa.
Nell’iscrizione non si parla di torture, manca l’esibizione spettacolare della pena esemplare milanese e la “vendetta” genovese durò pochi anni: dopo ai parenti fu concesso di nascondere la colonna e alla famiglia Vacchero probabilmente di riconciliarsi con le Istituzioni cittadine. L’epigrafe, poco visibile, poco monumentale e in latino, non venne cancellata materialmente, ma perse visibilità ed efficacia comunicativa. Anche la frase conclusiva sembrava una pietra tombale su una vicenda chiusa; il traditore pagò la debita pena, Genova aveva altro a cui pensare.
Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Colonna_infame_(Genova)
http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=540