Homo homini lupus
Dedico l’apertura di una nuova sezione del sito al brano musicale che apre e dà il titolo all’album Homo homini lupus del gruppo prog astigiano Locanda delle Fate. Il testo integrale mi è stato gentilmente fornito dal bassista del gruppo, Luciano Boero, che qui ringrazio pubblicamente.
Anzitutto vi invito all’ascolto del brano, sicuramente nuovo per molte persone.
Con (in)colpevole ritardo l’ho scoperto, trovandolo straordinario e interessante sul piano culturale e musicale.
Ecco un link a YouTube[1] (l’album, del 1999, è praticamente introvabile). Buon ascolto!
HOMO HOMINI LUPUS (A. GAVIGLIO -E. VEVEY)
(con versione italiana a fianco)
Lucifer quotidie parat bella usto capillo. Homo fit lupus Erigemus faces ad astra in medio caelo Homo fit lupus contra ipsius spem Hoc vitium est cupiditatis Homo homini lupus Propter stolidas cogitationes Homo homini lupus Foedus lucifer, cura ut evanescas homo sit homini lupus Os sublime Deus dedit ad sidera spectandum |
Lucifero, con i capelli bruciacchiati, Noi che innalziamo fuochi augurali Tutto per colpa dell'avidità Homo homini lupus Sull’altare ingannevole del potere Sporco Lucifero cerca di sparire immediatamente dai nostri cuori, dai nostri occhi e dalla nostra vita rendici subito serenità, pace e amore affinché l'uomo non si renda più lupo contro l’altro uomo
Dio ci ha dato uno sguardo sublime |
Spero che vi sia piaciuto. Ora passiamo a qualche considerazione.
Sul piano culturale la scelta della lingua latina è originale in un brano prog. Normalmente i musicisti italiani che si vogliono proporre al mercato internazionale utilizzano la lingua inglese, che sembra la “lingua madre”, in particolare di alcuni generi musicali. Lo hanno fatto anche gruppi famosissimi (per esempio la Premiata Forneria Marconi) e lo stanno facendo, nel campo della musica rock, anche i Måneskin.
Ma ogni canzone, ogni brano musicale ha una propria lingua, quella che si lega indissolubilmente alla musica. Una canzone nasce intraducibile; si può adattare, si può tradurre per renderla comprensibile a chi non conosce bene la lingua originale, ma difficilmente potrebbe adattarsi a un’altra.
Solo pochi grandi artisti sono riusciti in questa operazione e solo per poche canzoni. Come si potrebbe tradurre in italiano una canzone napoletana? Come suonerebbe una canzone come Creuza de mä in italiano? L’inno italiano in francese?
La lingua latina a mio parere è perfetta per questa canzone, che non racconta fantasie oniriche, che non si perde nei testi ermetici che generano mille dubbi interpretativi. Affronta un tema universale (la guerra e il male) e lo svolge con una lingua universale, dal tono solenne e dal suono familiare: bravo il paroliere e bravi gli interpreti. Meritavano solo più successo, ma purtroppo il pubblico è distratto o, più probabilmente, indotto a prestare attenzione al mercato anglofilo che condiziona la selezione dei brani da inserire in una trasmissione radio o TV.
Ora passo la parola al mio collega di latino. ;-)
Sul piano tecnico - letterario il titolo della canzone ha il suo riferimento più antico in un passo dell’Asinaria di Plauto (v. 495)
«Lupus est homo homini, non homo, quom qualis sit non novit»
«Per l'uomo, chi non si conosce è un lupo, non un uomo»
La frase plautina testimonia la potenza espressiva della lingua latina e la genialità di uno degli autori più straordinari della letteratura arcaica; però la forma in cui questa frase è più popolare, homo homini lupus, appartiene al filosofo Thomas Hobbes che usa tre sole parole (ovviamente latine) per definire l’egoismo umano.
L’autore che dà lo spunto più significativo al testo di Boero è Tibullo, cantore dell’amore e della pace, poeta del periodo augusteo, che faceva parte del Circolo di Messalla.
Troviamo alcune parole letteralmente prese dai versi 1 e 5 della decima elegia del primo libro (evidenziate in rosso)
Quis fuit horrendos primus qui protulit enses? |
Quam ferus qui primus protulit horrendos enses! |
Oltre al testo di Tibullo si trovano anche due espressioni ovidiane, arma crepitantia (Met. I, 144) e sparsus sanguine (Met. XI, 367); infine un chiaro riferimento alla celeberrima auri sacra fames di Virgilio (Aen. III, 57).
Non sono copiature, ma prove di una buona conoscenza della letteratura latina e di un valido punto di partenza: nel suo complesso il testo è originale, adeguato ai nostri tempi e, soprattutto, ben scritto ed espressivo, più bello della versione italiana, a testimonianza della vitalità della lingua latina anche ai nostri tempi, una lingua che si può usare in ogni occasione e che trova il suo spazio anche nella musica d’avanguardia.
Dal punto di vista tecnico non posso fare a meno di rilevare un refuso al penultimo verso (traentem invece che trahentem) e un anomalo futuro (erigemus al posto di erigimus) che si può giustificare per ragioni metriche: il presente erigimus avrebbe portato a una pronuncia incompatibile con la musica.
La correptio (abbreviazione) della i lunga di ipsius, dettata da esigenze metriche, è attestata anche in diversi autori classici. Nel testo stampato, al penultimo verso, leggo “luciferis” come se fosse il genitivo di un nome della terza declinazione anziché della seconda (luciferi) come da vocabolario, ma non sento cantata la “s” finale, quindi può essere un semplice refuso. Comunque sia, la forma si può accettare come libera evoluzione della lingua; del resto anche il significato di Lucifero come dio del male, della guerra e del sangue è un’evoluzione semantica.
Tutti piccoli dettagli, che non compromettono il giudizio finale: complimenti al paroliere e all’intero gruppo Locanda delle Fate.
P.S.: ho trovato anche un altro brano che prende spunto dalla frase homo homini lupus, è degli Elettrojoyce - H.H.L. che però utilizza il celebre detto plautino soltanto come ritornello https://www.youtube.com/watch?v=c_l9KO7CJuU il testo del brano è tutto in italiano.
Navigando in rete si troveranno diverse recensioni di carattere musicale, caratterizzate da citazioni imprecise o incomplete del testo latino. La migliore recensione dell’album Homo Homini Lupus è di Alberto Mantovani, del 09/07/2016, che qui ringrazio per avermi dato la buona idea di contattare Luciano Boero.
[1] Altri link: https://www.youtube.com/watch?v=s3oRqftn6VU (live); interessante anche la versione tratta dal vinile https://www.youtube.com/watch?v=hZnTTy1XJ; l’intero album https://www.youtube.com/watch?v=Uok6t4uAMhg