Un dizionario immortale come la sua lingua
Sfogliando un dizionario del 1889.
Tra le colline toscane, circondato dal verde al limitare della bella Firenze, l’antica Florentia, si erge uno straordinario castello. Molto antico e sede di banchetti e saccheggi, di storie e racconti: il castello di Poppiano, una tenuta tradizionalmente appartenuta alla famiglia Guicciardini. Questo forte, costruito appena dopo l’anno mille, e più volte restaurato, è stato casa di una famiglia illustre e adesso vi abitano ancora i discendenti. Parte del patrimonio è costituita da un'eredità infinita di libri e scritti della famiglia, ma anche del mondo intorno a loro. Questa eredità prima era conservata nella dimora familiare a Firenze ma, in seguito all’alluvione del 1966, si è danneggiata ed è stata trasferita sulle colline.
Tra i libri e le carte appuntate se ne trovano molti risalenti al XVI secolo. Una curiosità è che la famiglia possiede parecchie edizioni della Historia d'Italia di Francesco Guicciardini e uno dei frontespizi di queste edizioni è diventato l’etichetta di uno dei vini prodotti dall’azienda, per ricordare gli antenati, dimostrando come vive la tradizione non solo grazie all’ambiente ma anche alle persone.
Tra i libri vari e le Historie ho trovato anche un dizionario Italiano - Latino del 1889 molto interessante, curato dal professore e sacerdote Celestino Durano. Si tratta di una sesta edizione per le scuole ed è stato stampato da una casa editrice di Torino; l’introduzione all’opera è del primo gennaio del 1876. Nelle tre pagine di questa introduzione il curatore ci spiega che ha voluto inserire i termini più moderni della nostra lingua e più volte puntualizza che è per la gioventù e aggiunge alla fine che in caso di errori non lo condannino perché è stato un lavoro meticoloso e complicato come si può ben immaginare.
Tra vari nomi cita anche il suo insegnante, Tommaso Vallauri, latinista e politico (1805 - 1897) che definisce il massimo conoscitore della sua epoca di questa nobile lingua.
Nel dizionario prima sono citati gli autori italiani, tra cui Ariosto, Alfieri, Boccaccio, Dante, lo stesso conte Francesco Guicciardini, Marco Polo e Petrarca. Ovviamente c’è anche la pagina con gli Scriptores Latini tra cui Cesare (Caesar), Cicerone (Cicero) Bruto (Brutus) e, in fondo all’elenco gli autori più recenti come Tommaso Vallauri.
Si tratta di un normale dizionario come quelli dei giorni nostri con la stessa impostazione e definizione: viene analizzata la parola e sono riportati esempi o espressioni ricorrenti. Nell’immagine potete vedere un esempio di un lemma a confronto con l’equivalente del lemma del dizionario IL, il più diffuso tra i giovani liceali di oggi. Le differenze sono presenti per lo più nella quantità di informazioni teoriche e culturali (ad esempio sulla società romana) presenti nel dizionario moderno insieme a una guida all’utilizzo di questo strumento, che nel dizionario antico sono totalmente assenti.
Questo volume fa effetto. Immagino che a molti come dizionario ne sia capitato uno dei genitori o dei fratelli maggiori, di mano in mano sono passate le pagine da sfogliare in cerca di una chiave di lettura per il testo. Ma questo risale al 1889 i giovani di quell’epoca lo sfogliavano nelle scuole per decifrare i testi immortali che ancora oggi ci sfidano e ci affascinano.
Io l’ho trovato molto interessante come del resto tutti i libri antichi che raccontano la storia dell'autore e quella del loro tempo.
Questo piccolo volume ritrovato tra tanti altri libri polverosi ed antichi chissà quante fatiche, pene e scoperte custodisce: quante mani sudate, quante lacrime salate e quanti terremoti e spostamenti avrà subito e sperimentato, basti pensare a che cosa noi proviamo sfogliandolo durante un compito in classe: in base alle circostanze può essere la nostra ancora di salvezza o l’oggetto della nostra disperazione per il tempo che ci richiede.
Mathilda