Didattica
Riflessioni didattiche di carattere generale, sulle modalità in cui operare (in presenza, a distanza e in modalità mista) e sugli strumenti utilizzabili.
Facciamo un salto ai giorni nostri
Come spesso capita a noi Italiani, non solo nel campo dell’Istruzione, in questi giorni siamo stati colti di sorpresa e abbiamo dovuto correre ai ripari in fretta, tutti in ordine sparso, con strumenti diversi e capacità distribuite su una scala che va da zero a nove, sviluppate dai docenti per curiosità o come aggiornamento volontario.
Pochissimi (a quanto mi risulta) sono stati gli istituti dotati di piattaforme strutturate e programmate per fare in modo organizzato didattica a distanza; quasi tutti hanno fatto ricorso a programmi esistenti, nati per svolgere principalmente altre funzioni. Il Registro elettronico è stato utile fondamentalmente per assegnare compiti a casa, perché era una delle sue funzioni programmate. Molti hanno sfruttato le risorse della rete Internet, scegliendo strumenti di comunicazione semplici, principalmente video conferenze (Skype, zoom e jitsi). Il docente è così apparso sugli schermi degli alunni per svolgere una lezione.
Prescindiamo per un attimo dall’efficacia dell’azione didattica in video conferenza per prendere in rapido esame i diversi ordini di scuola, escludendo i nidi per ragioni evidenti.
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Leggi tutto: Didattica a distanza ai tempi del corona virus - 3
L’incoraggiamento della legge europea diede un forte impulso a questa modalità di formazione. Subito l’invito fu recepito dai privati che fecero nascere piattaforme per l’aggiornamento del personale mentre il mondo della Scuola si mise in moto con prudenza.
I tempi erano certamente maturi: la tecnologia correva, l’accelerazione del progresso pareva inarrestabile, le infrastrutture digitali si stavano diffondendo e potenziando: i primi(tivi) modem integrati nella scheda madre lasciavano il posto a modem esterni sempre più potenti; la linea ISDN fu una meteora, molto presto messa in soffitta dalle linee ADSL, oggi superate dalla fibra ottica.
In questo campo instabile si costruiva la didattica a distanza come modalità di formazione, su cui soprattutto sperimentava l’Università, più per affiancare che per sostituire i corsi tradizionali. Risale al 1999 la prima diffusa riflessione istituzionale sul tema: i corsi di formazione per docenti (FORTIC) cominciarono a porre la questione della multimedialità, tanto presente nella vita quotidiana quanto estranea alla prassi didattica.
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Improvvisamente la Scuola italiana ha scoperto l’importanza della didattica a distanza, detta anche FAD (formazione a distanza): colleghi di ogni età sono dovuti diventare docenti virtuali di alunni virtuali, messi in quarantena didattica da un’emergenza sanitaria. Come al solito la scoperta è avvenuta per motivi di emergenza, come al solito l'incombenza è ricaduta sui docenti che si sono messi al lavoro con quel senso del dovere su cui si basa la qualità delle nostre scuole. Con quali esiti è abbastanza facile immaginarlo: saranno diversi e di diversa qualità, perché pochissime sono le scuole che hanno dato spazio a una modalità didattica che da tempo sarebbe stato opportuno affiancare all’attività ordinaria in tutte le sue varianti.
Inizierò a pubblicare alcune riflessioni e qualche consiglio tecnico nella speranza di essere utile a chi avrà la bontà di leggere le mie righe sull’uso delle tecnologie informatiche nella didattica; sono frutto di numerosi corsi di formazione, prima frequentati e poi tenuti, sono conversazioni più che lezioni, quindi sarò grato a chi vorrà far pervenire a questo sito qualche proposta o riflessione. Il tempo (forse) c’è perché in questi giorni dobbiamo tutti restare a casa.
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Sul sito latinoamilano (vedi banner in prima pagina) prosegue la pubblicazione dei documenti presentati nel corso del recente convegno tenuto all'Università degli Studi di Milano. Ne consiglio la lettura, perché, a mio parere, la didattica della lingua latina necessita di aggiornamenti. Per leggere gli articoli partire da questo link.
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Si sono concluse ieri, 29 ottobre 2019, le due giornate di aggiornamento promosse dall’Università degli Studi di Milano e organizzate dal prof. Massimo Gioseffi.
In coda a queste due note si troveranno i link per scaricare il testo del mio intervento e la presentazione in formato pdf.
Queste due giornate sono state ricche di spunti di riflessione e di confronti tra metodi differenti, che in comune avevano la passione per la propria professione e per il latino. È stata una fotografia panoramica della situazione attuale, con una materia che deve affrontare il duro confronto con generazioni native digitali, desiderose di conoscere, ma che faticano ad adeguarsi ai tempi e alle modalità con le quali mediamente viene trasmesso il sapere nella Scuola.
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Leggi tutto: Due giornate di aggiornamento sulla didattica del latino, 28 e 29 ottobre 2019